La delibera dell'Autorità TLC pensata per mettere un freno a 899 e dintorni
era arrivata tardi, a grande distanza dalle prime segnalazioni di truffe ai danni degli utenti. Eppure quella delibera era difettata, colpiva anche operatori che abusi non ne hanno commessi, restringeva la libertà di operare in un libero mercato e soprattutto è stata emessa da un organo che non ne aveva competenza: è dando credito a queste motivazioni che il TAR del Lazio ha deciso di
annullare la delibera.
Non deve sorprendere: il TAR
aveva già bloccato la prima delibera in materia del Garante delle TLC,
spingendo lo stesso Garante a varare un
ulteriore provvedimento che aggirava i problemi emersi in quella sede, un provvedimento che però ha ora incontrato la scure dello stesso TAR. La ragione dell'annullamento è formale: Agcom non aveva secondo il TAR l'autorità di decidere il blocco, che è invece di competenza ministeriale.
In calce alla lunga sentenza con cui i magistrati amministrativi hanno ricostruito la storia della "contesa" tra i numerosi operatori del settore e le altrettanto numerosi consumatori si legge che il TAR "definitivamente pronunciando, in parte accoglie il ricorso principale, con conseguente annullamento della delibera n. 97/08/CONS, ed in parte lo dichiara inammissibile; accoglie i motivi aggiunti, con conseguente annullamento della delibera n. 348/08/Cons".
Questo significa che
il blocco automatico per le chiamate a numeri a sovrapprezzo verrà rimosso: in vigore dal primo ottobre, secondo gli operatori di settore ha già causato danni economici. Non la pensano così le associazioni del consumo che in queste ore stanno attaccando il provvedimento. A detta del Movimento difesa del Cittadino, ad esempio, la decisione del TAR significa che "continueranno le truffe a danno degli utenti".
Sul piede di guerra anche l'ADOC, che parla di "decisione gravissima". Secondo l'Associazione del consumo "la sentenza ha dell'incredibile. Intorno a questa giostra delle numerazioni a sovrapprezzo si sono generate ingenti truffe e bollette gonfiate all'insaputa del consumatore, anche per migliaia di euro. E rispetto a questi fatti gli operatori non si sono mai assunte le proprie responsabilità. Sono stati completamente vanificati gli sforzi delle Associazioni dei consumatori e dell'Agcom per tutelare l'utenza. Che adesso subirà danni incalcolabili, continueranno ad arrivare bollette con cifre astronomiche".
E mentre dall'Autorità TLC si fa sapere informalmente che partirà al più presto un ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR, ricorso che sarà sostenuto dalle associazioni dei consumatori, gli operatori telefonici rimangono in attesa di una comunicazione dell'autorità amministrative per "dare corpo" alla cancellazione del blocco automatico.